I diritti connessi sostengono l’industria discografica e sono secondi per ricavi generati dopo le entrate da streaming.
- SCF autorizza l’utilizzo del repertorio che rappresenta da parte di Radio e Televisioni e raccoglie il compenso dovuto da chiunque diffonda musica (negozi, bar, ristoranti, discoteche, palestre, eventi anche no profit).
- SCF distribuisce le royalties, raccolte in Italia e all'estero, agli oltre 500 produttori discografici, major e indipendenti, che rappresenta.
Il sito ha due target di riferimento ben distinti:
- da un lato, i produttori discografici che conferiscono mandato a SCF per raccogliere le royalties
- dall’altro, gli utilizzatori di musica registrata ai quali SCF rilascia la Licenza in cambio dei compensi stabiliti dalla Legge sul diritto d’autore.
Nel restyling abbiamo quindi creato contenuti differenziati, anche a livello cromatico, perché le esigenze informative e gli interessi in gioco dei produttori mandanti e degli utilizzatori sono nettamente diversi.
Anche le FAQ seguono la stessa logica e offrono rapide risposte ai due pubblici di riferimento.
Il taglio editoriale dei contenuti rivolti agli utilizzatori è divulgativo perché la consapevolezza in materia di diritti connessi è piuttosto scarsa (e questo complica la raccolta dei compensi). Alcuni utilizzatori credono erroneamente che la licenza SCF sia una sorta di balzello, che si paga solo in Italia, che non remuneri gli investimenti dei produttori discografici…
Per superare questo divario culturale il sito spiega, anche con l’uso dell’infografica, il ruolo istituzionale delle collecting, la differenza tra diritti connessi e diritto d’autore, i rischi che si corrono in caso di utilizzo illegale del catalogo rappresentato da SCF.
La sezione normativa presenta una sintetica panoramica della Giurisprudenza in tema di diritti connessi.